bigazziLa morte di Giancarlo Bigazzi crediamo che abbia lasciato tutti gli amanti della musica italiana con un grosso velo di tristezza e un senso di  perdita altrettanto grande. La figura del compositore, musicista e produttore fiorentino, pensiamo non abbia eguali nel panorama musicale italiano e proprio per questo siamo portati a ritenere che la critica e il mondo musicale non gli abbia saputo tributare in vita il giusto riconoscimento. In queste ore si corre certamente il rischio di incappare in coccodrilli intenti a rivalutare l’opera di Bigazzi con l’inconsapevole risultato di far apparire il tutto come un’operazione di circostanza.

Chi, come noi di Attimi, ha avuto modo di conoscere Giancarlo principalmente per la sua pluriennale collaborazione con Umberto  Tozzi (dal 1976 al 1991) intende perfettamente il valore del suo  apporto alla discografia del cantante e autore torinese.
Chi  come noi ha saputo approfondire la conoscenza del musicista fiorentino  oltre i meriti raccolti con Umberto Tozzi, non si stupirà certamente nel leggere che canzoni come “Eternità” dei Camaleonti, “Gli Uomini non cambiano” di Mia Martini, “Vent’anni” di Massimo Ranieri hanno tutte la sua firma. Per non parlare di quel progetto chiamato “Squallor” che, al di là della sola prevalente vicenda goliardica, ha di fatto rappresentato una sorta di avventura proto demenziale dalla quale gli stessi “Skiantos” hanno saputo riconoscere il proprio debito. Così come non stupisce saperlo autore di musiche importanti per il cinema come “Mediterraneo” o Mary per Sempre”. Insomma, una figura più unica che rara per l’Italia. Per tali motivi, molti degli utenti di Attimi in questi anni hanno a più riprese sollecitato la ricongiunzione artistica tra Umberto Tozzi e il Maestro fiorentino. La rottura del  loro sodalizio per molti di noi è stata vera e propria sofferenza, così  come capita quando una coppia si lascia dopo tanti anni vissuti  insieme. Non che il torinese non abbia saputo mostrare il proprio  talento anche in assenza di Giancarlo – si pensi solo ad album e canzoni importanti prodotti proprio dopo la divisione (“Equivocando” e “Il Grido”), a riprova di un riscatto volto a dimostrare il proprio valore –  ma a molti è sembrato che “l’altra metà”, ad un certo punto, avrebbe dovuto essere “resa”, ….perlomeno a noi cresciuti con quel binomio indissolubile che appariva sotto ogni titolo: bigazzi-tozzi. Sappiamo ora che questo non sarà più possibile e, chissà (?), forse è meglio che un sogno a volte rimanga tale, come un soldo…nell’aria.



“Vai e nel silenzio splendi, Giancarlo.”

                                                                                                      Lorenzo


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