Biografia di Umberto Tozzi

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QUARANT'ANNI DOPO E' SEMPRE QUESTA STORIA...

Nella recente biografia “L'emozione non ha voce. Gianni Bella, dalla canzone all'opera” (di Pierguido Asinari, editrice Vololibero), l’artista siciliano giudica il maestro Giancarlo Bigazzi (produttore e coautore dei suoi principali successi) come quella persona che lo obbligava a puntare solamente sul prodotto 45 giri. E’interessante notare che al termine della stretta collaborazione con Bella (praticamente il 1978), Bigazzi nel dedicarsi quasi esclusivamente al Nostro, abbia fatto uscire il singolo Tu un mese dopo l’uscita dell’album dove il brano è proposto senza interruzione con Hey sole. Non solo: la terza traccia ripropone il titolo, aggiungendo (domani) costituendo un brano/preghiera quasi a voler sperimentare una situazione concept impraticabile in una versione a 45 giri. Con il senno di poi, possiamo dire che, dal terzo Lp in poi, la discografia di Umberto appare sempre decisamente orientata ad offrire ad un pubblico extra fans un prodotto completo di lungo ascolto invece di limitarsi ad un brano di punta fortemente differenziato dal resto dell’album. Tuttavia, con il singolo “Tu” Umberto raggiunge, come l’anno precedente, il primo posto in classifica e per questo fatto diventa lecito per la coppia Bigazzi/Tozzi fissare il primo posto in classifica come obiettivo minimo per l’estate successiva. Ma fare anche qualcosa in più.  In quegli anni Bigazzi i due lavorano anche in una direzione che possa meglio definire il sound Tozzi nel panorama musicale. Umberto accetta di buon grado i ritmi di lavoro. In una intervista del settembre 1978 alla giornalista che chiedeva la differenza tra il successo in Italia e all’ estero Umberto così si esprimeva: “In Italia si brucia tutto molto in fretta. In Francia il successo è più concreto perché si ricordano di te. In Italia sembrano aspettare che tu cada. Ma io farò di tutto per deludere queste persone”. Con queste premesse il duo Bigazzi-Tozzi si mettOno al lavoro. Per prima cosa vengono abbandonati i musicisti “sottocasa” della CGD. Leggere i crediti dei dischi di Umberto del 77 e 78 e quelli di Gianni Bella dello stesso periodo le differenze sono minime. Vi partecipano musicisti di prim’ordine, sia chiaro, ma la coppia di Autori preferisce un sound diverso e Umberto riuscirà per tre album consecutivi ad ingaggiare musicisti americani con i quali ritrova affinità melodiche che distanzieranno i lavori dalle sonorità dei precedenti tre Lp rigorosamente made in Italy.  “Gloria” esce a fine maggio del 1979 e il singolo, ironia della sorte per il primo lavoro confezionato all’estero con musicisti stranieri, in Italia non riuscirà a raggiungere il primo posto (cosa che riesce in Francia, Spagna e Svizzera). Il brano “Gloria” deve cedere il passo a “Tu sei l’unica donna per me” di Alan Sorrenti. Quest’ultimo ha da qualche anno abbandonato la sperimentazione musicale per la quale aveva la stima e l’ammirazione di Battiato anch’egli fino ad allora sconosciuto al grande pubblico e dedito alla sperimentazione musicale. Sorrenti aveva abbandonato le sue ricerche e studi sui suoni per votarsi a lavori dove non c’era la minima traccia dell’esperienza precedente, andando a creare melodie accattivanti, di facile presa.  A Franco Battiato, che proprio nel 1979 si era affrancato dalla pura sperimentazione per far confluire le sue esperienze “nelle canzoni” costruendo uno stile originale e unico, la svolta pop-melodico di Sorrenti non piacque.  Qualche anno dopo, come Dante nella Divina Commedia che nei canti dell’Inferno giudicava morti e viventi che non si erano distinti per buone azioni, riservò il suo giudizio su Sorrenti e la sua svolta commerciale con un verso in “Bandiera bianca”: …”siamo figli delle stelle, pronipoti di sua maestà il Denaro..”. Commerciale era anche il giudizio con il quale, in Italia, veniva giudicato Umberto. La critica, miope, considerava il lavoro dei cantautori degno di nota e il resto, lavori di serie B. La cosa ironica è che per esempio Fabrizio de Andrè e Giancarlo Bigazzi erano ottimi amici. All’inaugurazione del tratto di Lungarno a Firenze dedicato a Bigazzi qualche anno fa era presente anche Dori Ghezzi dimostrando in questo modo una solida amicizia con la famiglia del Maestro fiorentino. All’estero, senza le barriere culturali possibili solo in Italia, il brano Gloria venne giudicato per la sua essenza, basti pensare alla considerazione di Herbert von Karajan per mettere tutti a tacere. Però, l’Italia era anche questo. Fu per esempio sufficiente che Vittorio Salvetti, patron del Festibalbar, dichiarasse in una intervista che “Tozzi è una mia scoperta” ed ecco che come conseguenza Umberto rinunciò di partecipare alla finale nel settembre del 1979. Per chi, come me, davanti ad una tv in bianco e nero attese l’esibizione del suo beniamino, fu una delusione l’assenza in quel palcoscenico.  Alan Sorrenti venne premiato e “Tu sei l’unica donna per me” chiuse la trasmissione e l’estate del 1979. “Gloria” aveva fatto il suo tempo e l’estate successiva, scrivendo di Tozzi sui giornali, quest’ultimo veniva presentato come il cantante che con “Ti amo” aveva raggiunto il suo maggior successo.

 

25/08/2019, Stefano_D

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