Biografia di Umberto Tozzi

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SCUSATE SE PER UN POCO NON SCRIVERO'

Nell’estate del 1984, a distanza di due anni dall’ultimo album di inediti, Umberto pubblica il suo ottavo Lp in  nove anni di carriera. Questo semplice dato ci fa capire oggi l’imponente mole di lavoro prodotta dalla coppia Bigazzi/Tozzi in un tempo relativamente breve. L’album esce per la prima volta a distanza di due anni dal precedente anche se nel 1983 Umberto seppur con un 45 giri non aveva mancato l’annuale appuntamento discografico. Già , perché per quell’estate la coppia non giudicava interessante per la pubblicazione il materiale nuovo e quello che aveva nei cassetti (ricordiamo che a questo materiale misero mano nel 1991 quando le avvenute  circostanze di incompatibilità lavorativa impedirono l’usuale collaborazione), limitandosi a pubblicarne due ( del brano “Come un carillon” Umberto si pentì dopo pochi mesi della pubblicazione). Nel frattempo si erano verificati alcuni eventi nella vita privata di Umberto per cui il nostro decise di prendere fiato dalla frenetica attività lavorativa (l’album venne registrato a Roma anche per rimanere vicino a casa). Per la prima volta inoltre la coppia si vide costretta dagli eventi ad interessarsi anche del vecchio repertorio che straordinariamente iniziava a dare soddisfazioni anche oltre la consueta stagione estiva. L’anno precedente ci fu il clamoroso successo di Gloria negli Stati uniti con la versione di Laura Branigan e i produttori d’oltreoceano iniziarono a mettere gli occhi sul repertorio del Nostro. Risale a quel periodo la registrazione di alcuni hit di Umberto cantati da lui stesso in inglese sperando in un successo anche con la propria voce (che non ebbe però gli sviluppi sperati). Non era da meravigliarsi quindi se per il nuovo materiale di punta del1984 Bigazzi e Tozzi puntassero su una melodia che rispecchiasse vagamente lo schema compositivo di Gloria e che avesse una parola che anche in questo caso potesse avere la stessa valenza sia in italiano che in inglese. Fu così che nacque Hurrah! un brano non di grande spessore ma che ebbe comunque una discreta rotazione nelle radio libere di allora. Umberto oggi guarda con un certo distacco questo lavoro ammettendo che entrambi erano in crisi di idee in quel periodo. L’album segna quindi la fine di un ciclo fortunato e irripetibile. Umberto dopo questo disco, sempre per vicende personali non entrerà in una sala di registrazione per i successivi due anni e quando riprenderà il rapporto di collaborazione con Bigazzi diventerà più staccato non lavorando più a stretto contatto con il Maestro come era finora avvenuto ma lavorando separatamente ai vari stati di avanzamento della produzione. Bigazzi, sempre attivo nel lavoro, nel frattempo aveva conosciuto una giovane promessa e insieme avevano affinato dei provini. Uno di questi venne lanciato proprio nell’estate dell’84. Si intitolava Self Control e a cantarla in inglese era Raffaele Riefoli in arte Raf. Entrato nella scuderia  di Bigazzi, quest’ultimo gli chiese un parere circa il brano Hurrah di imminente pubblicazione. Raf consigliò di aggiungere “un colpo di rullante” (anche se quella piccola parte di arrangiamento è debitrice più che altro di un brano di allora: “Maniac” di Michael Sembello). L’album contiene tuttavia brani interessanti come “Non ho che te”, “Attimi (e invece sono attimi)” a cui dobbiamo il titolo del nostro forum e “Fuga in sogno” che Umberto riprenderà nell’album Superstar  del 2009 quasi a voler smentire almeno in parte la bocciatura in toto che fece dell’album negli anni successivi. Il disco si chiude con il brano “Guardati indietro”, una esortazione nel momento di difficoltà a non considerare che tutto è perduto, che ci si può rialzare, che anche le cose semplici come quelle importanti possono aiutarci ad affrontare il futuro. Pensando a quello che accadrà ad Umberto da quell’anno in poi, quella canzone messa li in chiusura, risulta oggi ancor più emblematica.


Stefano_D 1.08.2014                                                                  graphic by Stefano_D


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