Biografia di Umberto Tozzi

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 AL DI LA' DI QUESTO ADDIO

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Eppure non ho sognato.

A volte mi sorprendo a pronunciare questa frase per strada, come se sentissi la voce di un altro.

 (Patrick Modiano)

 

 

Mi guardo intorno e incrocio gli sguardi degli altri passanti.  Chissà se gli altri si accorgono quando la sento, perché, quando succede, rallento i miei passi e fisso lo sguardo nel vuoto. Al lavoro non si accorgerebbe nessuno di questa cosa: mi metto a guardare un punto invisibile sulla scrivania. I miei colleghi non ci fanno caso, almeno credo sia così.

“Mi mancherai, immensamente…”

E una sera, seduti in macchina, sotto l’insegna del supermercato che ci illuminava di rosso e blu, mi dicevi che basta, bisognava finire qui. Ne hai avuto di coraggio, più di me, questo è sicuro. Poi con le lacrime agli occhi, ti sei voltata e hai visto le mie. Forse in quel momento ti sei resa conto che no, non era possibile finire, non così, non in quel modo almeno, perché ancora c’era qualcosa da tenere vivo. Invece sapevo che la decisione l’avevi già presa. Quello era stato solo il primo tentativo. Come quegli atleti del salto in alto che si concentrano, scattano e quando sono lì per saltare, capiscono che no, non è tutto perfetto. Ma non per questo rinunciano. Ritornano sui loro passi senza voltarsi indietro, guardano verso il basso perché è da li che raccolgono il coraggio e si rimettono in posizione.

“Mi mancherai, immensamente…”

Domenica pomeriggio ero al mare, anche se è ancora inverno. Quando si vuole fuggire da qualcosa, ci si mette in macchina e si corre fin dove la strada finisce. La strada termina al mare. Camminavo lungo la spiaggia. Più lontano, da un gruppo di ragazzi, mi arrivavano le loro risate. Poi arrivò il tramonto. I cieli diventarono improvvisamente rosso sangue, il sole lo si poteva guardare senza fastidio, ma quello che sentivo erano brividi. Brividi di tristezza, non di freddo. Come un dolore lancinante nel petto, mi si bloccò qualsiasi parola volessi pronunciare, qualsiasi altro passo volessi fare, qualsiasi direzione volessi prendere. Mi fermai, mi appoggiai al muretto come in preda ad una stanchezza che non avrei saputo giustificare. Lingue di fiamma coprivano la spiaggia e la città che se ne stava sullo sfondo e sembrava coperta da una tela blu traforata dalle poche luci degli hotel ancora deserti. Mi passò vicino una coppia a passeggio, non si erano accorti che, come impaurito, mi ero fermato. Meglio così. E sentii, solo io, quella voce, quella frase, come uscita da un’onda improvvisa, che divenne urlo, poi schiuma, per sparire poi lentamente nella sabbia.

“Mi mancherai, immensamente…”


3/06/2016 Stefano_D



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