Biografia di Umberto Tozzi

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A VOLTE RITORNANO

C’è un abbraccio, sincero, che chiude la performance di Raf sul palco dell’Arena di Verona. Come altri colleghi, ha accettato l’invito di Umberto a presenziare la festa dei 40 anni di Ti amo. Ma lui non è un collega come tanti altri, e lo testimonia proprio quell’abbraccio finale, cercato e voluto.

Un abbraccio che racconta la storia di una collaborazione importante tra due grandi musicisti. Importante per Umberto, che ha avuto in Raf un aiuto fondamentale per rilanciare una carriera che a metà anni ’80 aveva subito una brusca frenata. Importante per Raf, che ha avuto in Umberto un importante punto di riferimento, proprio mentre si stava affacciando sulla scena musicale. Non a caso ringraziamenti reciproci compaiono nelle rispettive produzioni di quegli anni ed Umberto ha più volte rivendicato il merito di aver convinto Raf a cantare in italiano dopo gli esordi in lingua inglese.

A fare da collante Giancarlo Bigazzi, produttore e paroliere sia di Umberto Tozzi che di Raf.

Ed è in seno alla scuderia di Bigazzi che nascerà il legame tra i due. Un legame alimentato da tante caratteristiche comuni, a cominciare dalle origini pugliesi, entrambi della provincia di Foggia. Due persone vicine caratterialmente, riservate, distanti dal clamore. Due persone sostanzialmente timide, che preferiscono parlare con la propria musica, al punto da sembrare spesso impacciati o distratti nelle interviste o nelle ospitate in tv. Due persone che si sono trovate, improvvisamente e loro malgrado, sotto i riflettori. Nessuno dei due infatti sognava di fare il cantante. Umberto Tozzi nasce chitarrista, Raf polistrumentista con una certa predilezione per il basso. Ad entrambi piace stare dietro, non interessa fare il frontman, anche se spesso riconosciuto talento e carisma finivano con spingerli davanti al microfono. Ad un certo punto del proprio percorso entrambi si vedevano come autori, ed i primi risultati facevano ben sperare. Ancora sconosciuti avevano infatti composto “Un corpo e un’anima” Tozzi, e “Si può dare di più” Raf. Ma ancora una volta, per via del loro talento, entrambi sono stati invitati a cantarsele loro stessi le loro produzioni. E chi li ha convinti a fare ciò ha visto lungo.

 

Un talento universalmente riconosciuto, per i due Cupido della musica italiana, tanto da portare Tozzi e Raf a scrivere pagine memorabili del pop italiano, e collezionare hit dopo hit, successi dopo successi. E ritrovarsi entrambi con una canzone che ha fatto il giro del mondo nella versione di Laura Branigan: Self Control per Raf e Gloria per Umberto. 

 

Un’ amicizia consolidata con la nazionale cantanti, dove entrambi potevano sfogare l’altra grande passione, il calcio. Un’amicizia consolidata con anni di vicinato quando entrambi vivevano alle porte di Roma, uno a pochi passi dalla casa dell’altro. Fino a quando le strade inevitabilmente si separano. Si prendono nuove direzioni, si fanno scelte diverse, private e professionali, e nonostante tutto quello che sia stato ed i successi condivisi, ci si perde. Passano gli anni, e chi spera in una nuova collaborazione tra i due resta deluso, al punto da non sperarci quasi più.

 

Poi però capita che Tozzi festeggi un anniversario importante invitando Raf. E bastano pochi minuti insieme sul palco per ritrovarsi e ritrovare le vecchie alchimie. L’emozione è la stessa di quando insieme cantarono all’Eurofestival o di quanto divisero il palco della prestigiosa Royal Albert Hall di Londra. Quel momento di magia per fortuna non svanisce a fine serata. Viene catturato in quell’abbraccio e convince entrambi che si può ancora fare un altro pezzo di vita insieme.


Domenico, 27/10/2018


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